Recensione/ Dynasty Warriors 4

Koei prosegue la saga iniziata ben sei anni fa su Playstation, riproponendo la medesima struttura di gioco con qualche variante marginale. La storia dei 3 regni dell’antica Cina sembra non avere fine... almeno per ora.

Dynasty Warriors 4
Sviluppatore: Koei
Editore: Koei
Distributore: Leader
Genere: Azione/Arcade
Piattaforma: Xbox (disponibile per Playstation 2)
Titoli Correlati: Dynasty Warriors 2 (PS2), Romance of the three Kingdoms (NES, SNES, PC Engine, PC, GBA); The Lord of the Rings: the Return of the King (GBA, GC, PC, PS2, Xbox)

La guerra infinita

Sembra che i cuochi della rinomata mensa Koei siano a corto di idee. Forse si limitano a soddisfare le richieste dei clienti affezionati, sta di fatto che da ormai 4 anni ci propinano sempre la stessa zuppa, ovvero da quando apparve il primo capitolo per PS2. Innovativo in principio, Dynasty Warriors riprese la furia dei picchiaduro a scorrimento tanto in auge nell’era dei 16bit, immerso nel contesto evocativo della guerra dei 3 regni nell’antica Cina.

Sempre in Cina, sempre durante la guerra dei 3 regni, sempre con lo stesso scopo: annientare le truppe nemiche agitando a più non posso la propria arma – lancia o spada che sia – nel tentativo di portare alla vittoria il proprio clan. Dynasty Warriors 4 per Xbox – conversione dello stesso titolo già apparso per Playstation 2 – si rivela una minestra riscaldata di prim’ordine, sicuramente la migliore nel suo genere. Per chi lo assaggia per la prima volta, il fascino è elevatissimo, e il feeling dei combattimenti contro decine e decine di avversari allo stesso tempo è innegabile. Ma i conoscitori della serie farebbero bene a investire il proprio denaro in qualcos’altro, a meno che non siano spinti unicamente dal desiderio di collezione.

La crescita di Dynasty Warriors è stata praticamente nulla in questi anni, se si escludono alcuni miglioramenti marginali che, in questo capitolo, rendono la gestione delle proprie guardie del corpo un po’ più soddisfacente.
Le battaglie sono sì avvincenti, ma a tratti possono risultare esasperanti nella loro ripetitività causata dall’azione mono tasto e dalle lunghe missioni che possono durare anche più di mezz’ora.

Fortunatamente la difficoltà è ben calibrata, garantendo sfide sempre impegnative fin da subito. Inoltre, è lodevole la ricchezza di varianti di gioco e la completezza della modalità principale – che sfoggia buoni elementi di stampo RPG, come l’avanzamento di livello del proprio personaggio e la creazione di nuovi eroi.

La cosmesi non denota il benché minimo sviluppo tecnico della serie, che rimane sugli stessi standard dei primi due capitoli. Nebbiolina all’orizzonte, assenza di anti-aliasing – inaccettabile, almeno su Xbox – pop-up improvvisi e tanti altri difetti ancora rendono Dynasty Warriors 4 un titolo dalla realizzazione discreta, ma niente di più, salvata unicamente dalla fluidità costante dei combattimenti. Come se non bastasse, la telecamera fissa rende l’esplorazione delle vaste, brulle lande un compito difficile e noioso.

E’ un piacere vedere che alcuni sviluppatori giapponesi convertano i propri capolavori per la console di casa Microsoft, ma dall’altro lato la carenza di migliorie che si avvalgano della potenza aggiuntiva sottolinea un porting eseguito Fast & Furious.

L’innovazione è una componente fondamentale per abbattere la monotonia che, presto o tardi, affligge qualunque serial. Le poche raffinatezze introdotte non giustificano certo la spesa per un titolo a prezzo pieno. Koei, probabilmente adagiata sugli allori delle vendite stratosferiche in Giappone, fa ben poco per rinnovare questo quarto capitolo di Dynasty Warriors che risente del logorio del tempo e della stanchezza di giocare perennemente lo stesso gioco.

Raffaele Cinquegrana

Aspetti Positivi: tante modalità di gioco, fa cui spicca quella Musou; elementi RPG; impegnativo; azione furiosa
Replay Value: discreto. La vostra pazienza nel ripetere le missioni con personaggi diversi sbloccherà nuovi bonus e armi da utilizzare. Modalità cooperativa a 2 giocatori.
Aspetti Negativi: schema di gioco ripetitivo; pochissime innovazioni rispetto al precedente capitolo; alcuni difetti a livello tecnico.
In Sintesi: prendete Dynasty Warriors 3, cambiate il numero in 4, aggiungete un pizzico di RPG in più: ecco come ottenere questo nuovo titolo della saga Koei. Consigliato a chi si appresta a viaggiare nell’antica Cina per la prima volta e ai collezionisti dell’interminabile saga.

[Recensione pubblicata il 13 dicembre 2003 su Highscore.it]

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