Recensione/ Under Defeat (DC)

Il canto del cigno dell'amata console a 128bit di Sega non poteva essere migliore di Under Defeat, principalmente per due motivi: è uno shoot'em up giocabile e riesce a introdurre qualcosa di nuovo nel genere. Creato da G.Rev per la piattaforma arcade Naomi, Under Defeat ricorda da vicino un altro ottimo sparatutto, Zero Gunner II, anch'esso disponibile per Naomi e convertito su Dreamcast una manciata di anni addietro. Il giocatore controlla degli elicotteri in grado di ruotare di circa 60 gradi (e non a 360 come accadeva in Zero Gunner II) ed è chiamato ad affrontare 5 livelli ad ambientazione bellica e distruggerne le ostilità.



Il gioco non sfoggia numerosi potenziamenti come in altri titoli del genere, ma propone alcune interessanti variazioni sul tema che introducono un insolito tocco di strategia. Il giocatore dispone di un pod con tre armamenti diversi - cannoni vulcan, mitragliatrici o missili - a seconda dell'arma raccolta avanzando nel livello. Per lanciare il pod, è necessario caricarne l'energia smettendo di sparare per un periodo variabile a seconda dell'arma - dai due secondi per la mitragliatrice ai cinque per i missili - dopodichè si dispone di un valido aiutante per le situazioni più dure. Il tipo di pod scelto influenza anche la durata della sua energia: mentre la mitragliatrice si esaurisce molto lentamente ma è meno potente, un pod equipaggiato con i missili è in grado di spararne solo uno, anche se potentissimo.

La gestione dei pod, unita alla facoltà di orientare l'elicottero, sono gli elementi migliori di Under Defeat, capaci di rendere il gameplay ben più interessante di molti altri sparatutto in circolazione. I livelli sono ben disegnati e, nonostante non godano della dinamicità vista in Ikaruga, risultano godibili e piuttosto longevi. A cappello di ogni stage vi è il consueto boss da annientare entro limite di tempo colpendone i punti deboli. Gli amanti degli shooter tecnologici e dei robottoni trasformisti potrebbero rimanere delusi dalla rigorosa attinenza al mondo bellico (più o meno) realistico dei boss di fine livello, che rimangono comunque sopra la media in termini di design e complessità.

Under Defeat è uno sparatutto godibile in cui il livello di difficoltà, sebbene piuttosto elevato, non è mai frustrante. Le sezioni di pratica sono un valido strumento per affinare le tecniche in modo da completare il gioco senza ricorrere a trucchi per crediti o vite infinite. Una volta competato il gioco, si ha accesso a una versione alternativa e a una serie di immagini e bonus vari. Il canto del cigno del Dreamcast è, infine, una vera gioia per gli occhi. Under Defeat gode di una fluidità e una pulizia grafica ottima, che sarebbe perfettamente in grado di concorrere con gli sparatutto delle altre console. Anche giocando in due, i rallentamenti si contano sulle dita di una mano, a garanzia dell'azione fluida e frenetica. L'audio fa il suo dovere per quanto riguarda gli effetti sonori, mentre le musiche risultano poco accattivanti.

Under Defeat è disponibile soltanto d'importazione (niente paura, è quasi completamente in inglese), nelle versioni standard e limitata. Il costo del gioco può risultare un po' troppo alto se si considera l'età della console e il fatto che, nonostante sia estremamente giocabile, difficilmente lo si giocherà per decine e decine di ore. Resta il fatto che Under Defeat, come Border Down degli stessi G.Rev, è un titolo estremamente valido e altrettanto ben fatto, che merita l'attenzione di tutti gli appassionati del genere.


Riferimenti:
[Sito ufficiale]
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