Recensione/ Call of Duty 3 (Wii)

Si credeva che il sistema di controllo di Wii fosse l’ideale per gli sparatutto in prima persona. La realtà di Call of Duty 3 è ben diversa da quanto ci si aspettava e, proprio a causa del sistema di controllo, perde parecchio terreno se comparata alle versioni per le console concorrenti

Call of Duty 3
Sviluppatore: Treyarch
Editore: Activision
Distributore: Activision
Genere: Shooter
Piattaforma: Wii (disponibile per Xbox, Xbox 360, PlayStation 2, PlayStation 3)
Titoli correlati: Red Steel (Wii); Call of Duty 2 (PC, Xbox 360); Company of Heroes (PC); Battlefield 2 (PC); Gears of War (Xbox 360)
Fuori controllo

La Seconda Guerra Mondiale colpisce per la prima volta la nuova console Nintendo, il cui sistema di controllo è stato più volte elogiato come uno dei migliori candidati per ravvivare l’esperienza di gioco di uno sparatutto in prima persona. L’assenza del pad convenzionale rappresenta la magiore novità di Call of Duty 3, che sperimenta la nuova configurazione dei comandi di Wii in un contesto ormai noto. Sulla carta il sistema appare intuitivo e infallibile, grazie al telecomando che funge da puntatore e alla leva analogica del Nunchuk, utile per spostarsi. Wii-mote e Nunchuk alla mano, però, si nota immediatamente una certa lentezza nei controlli e si storce il naso vedendo crollare inesorabilmente tutte le aspettative di un migliore coinvolgimento. Il nuovo sistema di controllo, infatti, risulta del tutto approssimativo e insoddisfacente. A poco importa se i demeriti siano da imputare all’inesperienza dei programmatori o all’inadeguatezza dei controller Wii per i titoli tradizionali: Call of Duty 3, detto in poche parole, non è divertente.

Il sistema di controllo è afflitto da problemi concettuali dovuti alla conformazione del Wii-mote e da veri e propri bug, supponiamo, di programmazione. Questi ultimi si manifestano in alcune sezioni ben precise, quando il gioco sembra non riconoscere più i movimenti del Wii-mote bloccando per quasi cinque secondi le azioni del giocatore all’ultima mossa rilevata. Il tutto si traduce in blocchi del puntamento, continue rotazioni della visuale e altre amenità che fanno pensare a un buco enorme in fase di beta testing. Non siamo riusciti a individuare la causa del problema. Abbiamo verificato che si manifesta in punti ben precisi, ovvero all’inizio di ogni livello, ma anche nelle situazioni più affollate e, in alcuni casi, in corrispondenza dei caricamenti da disco. La maggior parte dell’avventura, lo sottolineiamo, è esente da questo problema, ma ciò non implica che sia accettabile.

Il lancio delle granate, invece, rappresenta il secondo limite del sistema di controllo, che non riesce a mettere in pratica l’ottima idea dei designer. A differenza delle altre versioni del gioco – in cui è sufficiente un solo tasto per lanciare la granata – su Wii è necessario selezionare le bombe tramite la croce direzionale e inviarle a destinazione eseguendo un movimento con il Nunchuk. La croce direzionale posta sul Wii-mote, però, è fuori portata perfino nelle mani più grandi, costringendo il giocatore a spostare il Wii-mote e, di conseguenza, perdere la mira. Anche il lancio della granata è fallimentare, in quanto il gioco non sembra riconoscere con la dovuta solerzia le sollecitazioni impresse al Nunckuk. Dulcis in fundo, la precisione del sistema di puntamento non è soddisfacente nemmeno modificando la sensibilità del Wii-mote. E dire che abbiamo provato il gioco su un plasma a 42’’.

Cosa rimane di Call of Duty 3 per Wii, dopo aver assodato che il sistema di controllo è poco attendibile, poco soddisfacente e ancor meno ottimizzato? Un’occasione sprecata per dare agli utenti della nuova console un titolo della qualità che ha sempre caratterizzato la saga. La vicenda resta intrigante – grazie alla narrazione cronologica che porta il giocatore a vivere il secondo conflitto mondiale attraverso gli occhi di quattro eserciti differenti – e le coperture distruggibili gli donano un rinnovato aspetto tattico. I cambi di ritmo dovuti alle nuove sezioni di guida sono apprezzabili e i percorsi multipli offrono spunti per affrontare l’avventura una seconda volta. L’assenza di qualunque modalità multiplayer, però, rappresenta un grosso limite per la durata di Call of Duty 3, mutilato di una delle opzioni che lo hanno contraddistinto in passato.

La realizzazione tecnica, pur comprensibilmente inferiore rispetto alla versione Xbox 360, è piacevole, non fosse per alcuni bug grafici che affiancano agli spettacolari effetti del fumo altrettanto orribili compenetrazioni di poligoni. Le texture in bassa definizione immergono il giocatore in un mondo grigio-verdastro in cui spesso è difficile distinguere i soldati nemici da quelli alleati. E’ possibile che la situazione migliori utilizzando un cavo component o una scart RGB, purtroppo non disponibili sul mercato al momento della recensione. L’audio, invece, mantiene i livelli di eccellenza già apprezzati sulle altre versioni del gioco, sebbene il Dolby Pro Logic II non risulti altrettanto corposo quanto il Dolby Digital. I titoli di lancio di Wii hanno dimostrato quanto la console possa essere divertente – vedi Wii Sports o Rayman Raving Rabbids – ma anche quanto possa deludere i videogiocatori “tradizionali”. Call of Duty 3 appartiene a questa seconda tranche.

Raffaele Cinquegrana

Aspetti Positivi: narrazione avvincente; coperture distruggibili
Replay Value: discreto. Le campagne disponibili sono piuttosto longeve, ma l’assenza delle modalità online lo rende mutilato rispetto alle altre versioni
Aspetti Negativi: sistema di controllo inaffidabile; il mirino a volte si blocca; lancio delle granate irritante; resa cromatica poco convincente;
In Sintesi: Da uno sparatutto in prima persona ci aspettiamo precisione, velocità e affidabilità, un trinomio che il sistema di controllo – così come implementato in Call of Duty 3 – non è in grado di offrire. Il debutto di Call of Duty su Wii lascia dei dubbi in merito a quanto la console Nintendo possa adattarsi a titoli con un gameplay tradizionale.

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