Recensione/ No More Heroes

Non ci sono più le mezze stagioni… e nemmeno i veri eroi. Irriverente, politicamente scorretto, altamente scurrile e delizioso, No More Heroes arriva su Wii portando un po’ di aria fresca alla piattaforma Nintendo e un po’ di aria sana agli “hardcore gamers”

No More Heroes
Sviluppatore: Grasshopper
Editore: Atari
Distributore: Atari
Genere: Azione
Piattaforma: Wii
Titoli correlati: Killer 7 (GameCube, PlayStation 2); Red Steel (Wii)

Riunione di gabinetto

Quando il salvataggio della partita avviene sedendosi sul WC più vicino, è evidente che si sta giocando a un titolo tutt’altro che convenzionale. No More Heroes inneggia all’irriverenza fin dalle prime scene del gioco, quando il protagonista Travis Touchdown inizia l’avventura che lo porterà a divenire il killer numero uno della città di Santa Destroy unicamente con lo scopo di una notte brava con la belloccia di turno. Una palese ma più che convincente motivazione per affettare i propri avversari con la propria spada laser, controllata con il Wii-mote in maniera intuitiva seppur radicalmente diversa da quanto visto in Red Steel.

I fendenti comuni sono semplicemente affidati al tasto A, lasciando ai movimenti del Wii-mote il compito di sferrare soltanto i colpi finali che riducono i nemici in una polvere nera – fiotti di sangue nella versione non censurata dedicata al mercato nordamericano. Inclinando il controller, inoltre, è possibile scegliere se sferrare colpi al volto o alle parti basse, una soluzione utile soprattutto negli scontri a mani nude per eludere la guardia avversaria. Durante le prese, invece, è necessario muovere Wii-mote e Nunchuk in direzioni differenti dopo aver acchiappato l’avversario con il grilletto B. Niente sbandieramenti continui a destra e a manca del Wii-mote e Nunchuk, quindi, in favore di movimenti ben definiti, funzionali e soprattutto non soggetti a eventuali imprecisioni riscontrate in altri titoli.


Insomma, combattere è quanto No More Heroes riesce a fare meglio, rendendo i seppur ripetitivi scontri sempre divertenti, tanto da affrontare ogni sfida con un ghigno sulle labbra. Non mancano i consueti power up che conferiscono al protagonista brevi poteri speciali, come l’invulnerabilità, colpi inarrestabili o ancora una velocità maggiore e così via. Di tanto in tanto si dovrà utilizzare il Wii-mote come una mazza da baseball per avere ragione di più nemici in un colpo solo, in veri duelli fra lanciatori e battitore. E’ memorabile il combattimento contro diverse decine di avversari in completo nero, una sorta di omaggio a Kill Bill e alla sua sanguinolenta spensieratezza, grazie alle numerose battute goliardiche che accompagnano il fluire del gioco.

Il tutto segue uno schema ben collaudato di combattimenti contro orde di nemici culminanti in un duello all’ultimo sangue con il boss di fine livello. Tali confronti sono il fiore all’occhiello del gioco, grazie alla caratterizzazione dei vari killer – talvolta davvero esilaranti – che richiedono l’uso di tecniche sempre differenti. Complessivamente vi sono 10 boss di cui sbarazzarsi, contro i quali è possibile combattere solo dopo aver versato una quota di partecipazione al sindacato dei killer. E’ così che No More Heroes abbandona il suo spirito di hack’n slash puro per abbracciare uno schema di gioco non lineare basato sulla classica città in cui cimentarsi in lavori più o meno sporchi in cambio di moneta sonante.

La parte “open world” è sicuramente l’elemento debole della solida catena di eventi realizzata da Grasshopper. Travis si trova alla guida della moto più tamarra e inguidabile del mondo videoludico, capace di trasformare l’esplorazione di Santa Destroy in un calvario di incidenti e curve mancate. Le offerte di lavoro si suddividono fondamentalmente in nuove esecuzioni di questo o quell’altro boss malavitoso o lavori di manovalanza come la raccolta delle noci di cocco per un chiosco in riva al mare, ma è la carenza di varietà che rende il tutto noioso dopo pochi tentativi. La quantità di denaro da accumulare è davvero elevata e dopo aver portato a termine per l’ennesima volta la stessa missione secondaria – identica in tutto e per tutto in ciascun tentativo – si ha la sensazione di una minestra allungata per il solo gusto di incrementare le ore di gioco.

No More Heroes gronda stile da tutti i pixel, alla stregua di Killer 7: l’uso sapiente del cell shading e il design che ricorda le bozze di un artista lo rendono accattivante e di sicuro impatto. E’ un peccato, però, che il motore grafico non sia proprio all’altezza del compito nonostante una mole grafica da gestire sicuramente alla portata di Wii. Il cameraman realizza inquadrature poco felici con troppa frequenza e la scarsa fluidità è una costante per tutto il gioco, senza contare che No More Heroes potrebbe facilmente vincere il premio di titolo più “seghettato” della breve storia di Wii, tanto è evidente l’effetto dei “jag” sullo schermo. Notevoli le musiche, invece, composte da brani brevi che si infiltrano immediatamente nella testa del giocatore come accadeva nei videogame a 8 bit, a cui Grasshopper ha dedicato molti cammei grafici.

L’ultima fatica di Suda 51 e di Grasshopper si traduce, in definitiva, in un videogame accattivante e divertente, finalmente dedicato a un pubblico adulto rispetto alla media dei titoli per la console Nintendo. Senza esagerare, No More Heroes è un titolo arduo da valutare. E’ da applaudire il carattere impresso nel gioco, fatto di situazioni irriverenti e inconsuete, raccolte in uno schema di gioco che inneggia ai classici del videogame come Kung fu Master. Le sezioni free roaming e la realizzazione tecnica, però, lasciano parecchio a desiderare, tanto che ci immaginiamo che se alle spalle non vi fossero il nome di Suda 51 e le attività di PR portate avanti negli ultimi mesi, probabilmente verrebbe cassato con poche righe di recensione. Eppure, ritengo che il quasi costante sorriso che si cementa sulle labbra sia indice di un divertimento genuino, capace di soprassedere sui difetti pur di raggiungere il killer successivo anche solo per essere testimoni delle nuove bizzarrie dei programmatori.

Raffaele Cinquegrana


Aspetti Positivi: irriverente nelle parole e nei fatti; sistema di combattimento semplice e ben integrato con i sensori di movimento; esilarante sotto certi aspetti; grande stile grafico
Replay Value: scarso. Le sezioni free roaming non sono intriganti quanto dovrebbero
Aspetti Negativi: realizzazione tecnica sotto gli standard Wii; sezioni free roaming troppo ripetitive; moto inguidabile
In Sintesi: No More Heroes offre finalmente un tipo di divertimento più adulto anche su Wii. I combattimenti sono ben riusciti ed appaganti grazie al sistema di controllo immediato e completo e le situazioni da affrontare lasciano il sorriso sulla bocca. Peccato per la noia dovuta ad alcune sezioni di gioco davvero troppo ripetitive.

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