Commenti/ Videogiocare a Seoul

Era da anni che non visitavo Seoul. Per lavoro, naturalmente. La Corea è una nazione di videogiocatori incalliti, dove spopolano gli strategici e dove la piattaforma più diffusa è di gran lunga il PC. Ma anche in questa nazione del Sol Levante, Nintendo è riuscita a fare breccia con la sua nuova strategia. Lo si vede immediatamente entrando nel più vasto centro commerciale coreano, il COEX Mall sito sotto agli hotel Grand Intercontinental e COEX Intercontinental: un tripudio di posticini dove assaporare cucina del luogo o straniera (pizza e pasta sono sempre presenti), negozi di vario tipo e quello che sembra l'unico baluardo videoludico bianco.

Quello di Nintendo è un negozio candido nel suo colore e accogliente per via delle poltroncine – sempre bianche – su cui accomodarsi per provare le ultime novità per Nintendo DS. Dall’altra parte si trova in bella mostra la compare casalinga, con Super Mario Galaxy (o Super Mario Wii, come lo chiamano da queste parti) insieme a Mario Party 8. Tutto intorno scaffali ben ordinati con i titoli per entrambe le console. A parte un gruppo di ragazze impegnate con i Nintendo DS, il negozio è però piuttosto vuoto, il che mi mette un po’ in imbarazzo visto che non capisco un’acca della lingua.

Non ho idea dei dati di vendita delle console, ma la completa assenza di PlayStation 3 e Xbox 360 anche dai negozi generalisti di elettronica mi fa pensare che il mercato sia dei PC e di Nintendo. Magari mi sbaglio, visto che dovrebbero esserci altri negozi di videogame e uno di Sony, ma al primo giro me li sono persi. Le uniche pubblicità di videogame in tutto il centro commerciale sono una manciata di colonne personalizzate con Wii e i suoi Mii o i titoli di Wii Sports. Quasi fossimo in pieno lancio della console.

Un altro giro per l’immenso centro commerciale rivela un altra meta videoludica a cui non sono più abituato: una sala giochi. E’ stato come fare un tuffo nel passato, ma non la vedo una cosa positiva per via della maggioranza di titoli vetusti in esposizione, ma che stranamente hanno ancora un certo successo. Con Soul Calibur IV in circolazione – per quanto discutibile possa essere – fa sorridere vedere dei coreani impegnati con il primo episodio, nel suo splendore della bassa risoluzione e schermo distorto.

Ancora, i cabinati di Tetris sono sempre occupati, come quelli di Samurai Showdown e Tekken non-so-quale. C’è persino Motor Raid, coin-op Sega che mi aveva fatto impazzire ai tempi del servizio militare, quando andavo al Sega Planet di Padova. Ne sono passati di anni! Dopo aver visto Sega Rally 2, L.A. Machine Gun, Time Crisis 2 e 3, mi accorgo che i cabinati più nuovi sono quelli di The House of the Dead IV e di Virtua Fighter IV Evolution, il primo con un certo seguito, il secondo tristemente vuoto. Fra un videogame e l’altro, ecco fare capolino l’intramontabile Neo Geo.

Nessuna novità: un tempo si sognavano i titoli da sala giochi, ora è il contrario. Grandi assenti i vari Dance Dance Revolution e cloni vari, di cui la Corea è sempre stata promotrice. E dire che fino a 5 anni fa li trovavo in tutti gli arcade della zona. Magari ora sono sopravvissuti soltanto nelle sale giochi dedicate. Vediamo se nei prossimi giorni riuscirò a scovare qualcosa di più interessante.

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