Recensione/ LittleBigPlanet (PSP)

Arriva su PlayStation Portable uno dei titoli più innovativi degli ultimi tempi, compresso nelle dimensioni ma non nel contenuto. Sarà un nuovo capolavoro portatile?

LittleBigPlanet
Sviluppatore: SCE Cambridge Studios
Editore: Sony Computer Entertainment Europe
Distributore: Sony Computer Entertainment Italia
Genere: Puzzle/Platform
Piattaforma: PlayStation Portable (disponibile per PlayStation 3)
Titoli correlati: The Incredible Machine (PC)

Piccolo grande SackBoy

Sembrerebbe impossibile impacchettare un gioco tanto enorme e complesso nel “piccolo” schermo di PlayStation Portable. Eppure, la versione portatile di LittleBigPlanet non trascura nulla rispetto all’originale, riproponendone in maniera pressoché impeccabile la meccanica di gioco e di condivisione. Anzi, c’è stato spazio anche per i miglioramenti e per nuovi contenuti da esplorare in lungo e in largo.

I 30 scenari sono nuovamente una brillante espressione di level design che tutti i platform in circolazione devono invidiare: ricchi di oggetti con cui interagire, animati dal pregevole motore fisico in maniera credibile e interessante. Il mix esplosivo di azione e puzzle garantisce varietà anche ai livelli più lunghi, in cui sono stati introdotti più checkpoint e un numero illimitato di tentativi, per evitare di ricominciare tutto da capo come su PlayStation 3. Ciononostante, LittleBigPlanet non perde il vizio di porre il giocatore in situazioni frustranti, in cui è richiesta una precisione che è semplicemente troppo per il sistema di controllo proposto.


E’ pur vero che SackBoy – il simpatico protagonista – risponde meglio ai comandi su PlayStation Portable, ma i suoi movimenti sono ancora un po’ troppo inerziali. Rispetto alla sorella maggiore, i piani di scorrimento si sono ridotti a due, con un vantaggio nella gestione delle proprie azioni. Purtroppo il limite fisico del display ha imposto una visuale un po’ lontana, complicando a volte i passaggi più complessi. L’adattamento del vastissimo mondo creato da Media Molecule non ha avuto grosso impatto sulla resa visiva, che anche su PlayStation Portable può fregiarsi di un livello di dettaglio elevato e ricco di texture.


Il percorso di gioco è disseminato naturalmente di oggetti da collezionare, per poi riutilizzarli nell’immenso editor, anch’esso rivisto con piccoli accorgimenti per una migliore fruibilità. Creare e condividere nuovi livelli è ancora il punto focale di LittleBigPlanet, che mette al proprio servizio abbondanti opzioni di personalizzazione e un servizio online che è l’esatta replica di quello per PlayStation 3. E’ possibile inviare le proprie creazioni e scaricarne di altre dai server principali, oppure scambiare i livelli con connessioni ad-hoc.


Mettere a frutto la propria immaginazione non è però un affare alla portata di tutti. Partire da un livello preconfezionato è sicuramente una buona idea per i creativi alle prime armi, ma per arrivare a mettere insieme qualcosa che abbia un valore ludico è tutt’altra cosa, soprattutto quando si deve investire una notevole quantità di tempo spesso incompatibile con il modo d’uso di una console portatile. Ma anche questo è LittleBigPlanet: un’esperienza di gioco che ciascuno di noi può godersi a modo proprio, ora anche in mobilità.

Raffaele Cinquegrana

Aspetti Positivi: nuovi livelli e ambientazioni; ottimo motore fisico; miglioramenti nei controlli; editor maestoso
Replay Value: ottimo. Editor di livelli e condivisione online
Aspetti Negativi: a volte frustrante; zoom un po’ troppo lontano
In Sintesi: LittleBigPlanet su PlayStation Portable è pressoché identico alla versione originale e, quindi, altrettanto imperdibile

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